Linea madre. Studio scenico liberamente ispirato alle opere di Clarice Lispector e alle vite di chi mi ha generato
17 aprile 2025 | Spazio Teatro 89 | ore 20.30
SACCÀ
PRIMA NAZIONALE
durata 55 minuti
di e con Clio Scira Saccà
drammaturgia scenica e regia Clio Scira Saccà
disegno luci e spazi sonori Alessandro Di Fraia
L’ultima parola sarà la quarta dimensione.
Lunghezza: lei che parla.
Larghezza: dietro al pensiero.
Profondità: io che parlo di lei, dei fatti e sentimenti e di quel che c’è dietro il pensiero.
Io devo essere leggibile quasi al buio.
(C. Lispector, Un soffio di vita)
Una bambina gioca, una donna cieca, emigrata chissà da dove e chissà perché, vuole tornare a casa senza bussola, una vecchia signora immersa in una partita di scopa interminabile e una figura, opaca e trasparente, che, osservata, le osserva. Quattro personaggi femminili, una linea, reale e immaginaria, come filo conduttore e uno spazio quadridimensionale in cui muoversi tra realtà e tempi diversi. Questa “quarta dimensione” rappresenta un luogo di possibilità, dove le quattro figure possono esplorare nuovi territori emotivi, costruire o decostruire una nuova visione di se stesse e del mondo che le circonda. Linea Madre è un processo creativo, è il pre-pensiero che nasce da una Sensazione: il vuoto-in-moto che procede verso ogni Big Bang. Ricerca identitaria e performativa, Linea Madre esplora la linea matriarcale, nonna-madre-figlia e l’atto della creazione, intesa come manifestazione della coscienza che si rivela a se stessa e al mondo. Le fonti drammaturgiche sono le vite di tre donne e la produzione narrativa di Clarice Lispector, autrice brasiliana, che, tramite flussi di coscienza – e incoscienza-, scrive della vita intima della Sensazione, del conflitto irriducibile tra intimità e mondo esterno, partendo dalla realtà del corpo. Un corpo- ente, vulnerabile fonte di conflitti e domande, origine e meta di conoscenza poiché in movimento. Linea Madre è un susseguirsi di tanti piccoli frammenti, tra monologhi per corpi e oggetti, dialoghi tra luce e suoni e gesti quotidiani che, spinti da un afflato poetico, diventano altro da sé.
Clio Scira Saccà regista e attrice, studia recitazione presso la scuola del Teatro Stabile di Catania e si diploma in regia presso la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi. Collabora con giovani compagnie teatrali, studia le potenzialità espressive e comunicative del corpo, focalizzando la sua ricerca sulla dimensione fisica, poietica e ludica del teatro. Alessandro Di Fraia, artista multidisciplinare, attivo in teatro da diversi anni, collabora con compagnie nazionali e internazionali. La collaborazione Saccà – Di Fraia nasce dal comune intento di esplorare la grammatica teatrale per la creazione di una drammaturgia di scena poetica ed evocativa.